venerdì 2 dicembre 2011

SE MARCHIONNE VUOLE ANDARE VIA DALL'ITALIA, NULLA GLIELO IMPEDISCE, MA LA FIAT RESTA QUI'

«La Fiat non si farà condizionare»
Marchionne ribadisce la sua posizione

L'ad del Lingotto: «Siamo una multinazionale, con miliardi di investimenti, non si tratta di aprire un supermercato»

«La Fiom vuole la tirannia della minoranza»
«La Fiat non si farà condizionare»
Marchionne ribadisce la sua posizione
L'ad del Lingotto: «Siamo una multinazionale, con miliardi di investimenti, non si tratta di aprire un supermercato»

Sergio Marchionne (Epa)Sergio Marchionne (Epa)
MILANO - Nuovo attacco di Sergio Marchionne alla Fiom, il sindacato dei metalmeccanici Cgil , definita un'organizzazione «che vuole la tirannia della minoranza». Nel corso di un incontro organizzato a Washington dal Council for the United States and Italy,l'amministratore delegato ha sottolineato che il gruppo del Lingotto «non si farà condizionare». «Il fatto è - ha continuato Marchionne - che uno operaio su dieci vuole condizionare l'andamento dell'azienda. La Fiat non può essere la vittima di questa minoranza. Non si può investire così, siamo una multinazionale che ha attività in tutto il mondo, parliamo di miliardi di euro di investimenti, non di aprire un supermercato».
LA FRASE NON DETTA - Marchionne è stato anche protagonista involontario di un piccolo giallo: secondo quanto diffuso da Radio24, l'emittente che lo ha intervistato a Washington, Marchionne avrebbe detto che la Fiat, in caso del perdurare di difficoltà e tensioni nei rapporti sindacali, potrebbe lasciare l'Italia. Dopo la smentita della Fiat, l'emittente radiofonica ha ritirato la presunta notizia perché Marchionne - come confermato dall'audio registrato e presente sul sito della radio - non aveva di fatto mai detto nulla del genere.
MONTI - Sulla richiesta del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, di far intervenire anche il governo sui progetti industriali Fiat, Marchionne ha risposto: «Il governo non c'entra nulla e Monti, quel povero uomo che ha un mondo di cose da fare, cosa c'entra con la Fiat? Monti deve portare avanti una serie di manovre per cercare di ottenere la tranquillità a livello europeo dei finanziamenti del Paese e se non ce la fa, fallisce il progetto. Per questo deve essere assistito e appoggiato dalla politica fino a quando ha risolto il problema. Non abbiamo altra scelta. Bisogna lasciarlo lavorare. Ho una grande fiducia nelle sue capacità di gestione».
TERMINI IMERESE - Intanto sindacati e Dr Motor hanno sottoscritto l'accordo definitivo per la riconversione industriale dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Lo ha annunciato l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. «Dopo l'accordo tra Fiat e sindacati - ha detto - l'intesa è stata sottoscritta anche con Dr Motor. Quindi il processo di insediamento della Dr nel sito industriale di Termini da oggi può dirsi concretamente operativo».
Redazione Online

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