venerdì 28 dicembre 2012

FORZA ITALIA, BERLUSCONI, DELL'UTRI, MANGANO, COSA NOSTRA

IL MISTERO FITTO DELLA TRATTATIVA STATO MAFIA, IL COINVOLGIMENTO DI BERLUSCONI E DELL'UTRI NELLE TRATTATIVE CON COSA NOSTRA, LA CORRUZIONE IN PARLAMENTO. CE NE SAREBBE DI CARNE AL FUOCO, COMUNQUE, QUESTE VICENDE SECONDO ME SONO STRETTAMENTE CONNESSE MAFIA-TANGENTI-CORRUZIONE POLITICA, SONO COSE CHE VENIRONO FUORI ANCHE DALL'INDAGINE CHE TONINO Antonio Di Pietro AVVIO' A MILANO NEL 92 SI COMINCIARONO A SCOPERCHIARE GLI ALTARINI, TRA CORRUZIONE, LA PRIMA REPUBBLICA E' STATA CHIUSA IN MODO DAVVERO FORZATO, E PRESTO ANCHE LA SECONDA CONOSCERA' LA FINE


le stragi in cui morirono i giudici Falcone e Borsellino, mi scioccarono, ed ancora oggi ricordandole mi torna quel profondo sentimento di odio nei confronti della mafia "camorra, ndrangheta, cosa nostra" , un organizzazione terroristica, che ancora oggi uccide, distrugge l'economia, in calabria porta gli imprenditori all'esasperazione, ... si infiltra nelle amministrazioni e negli enti locali... come è successo a reggio ed in altre comuni in calabria. una mafia che ha ucciso anche quì, il caso del giudice antonino scopelliti, .... la mafia è come un mostro a sette teste... se una testa si infila nella politica, l'altra è capace di infilarsi negli appalti, nell'edilizia... fino ad allargare il suo raggio di influenza, di controllo delle attività illecite nel territorio

mettendo da parte queste vicende, ciò che mi preme sapere. è il coinvolgimento di berlusconi e dell'utri nelle stragi del 92 falcone e borsellino, e quelle del 93 firenze roma, e milano, e come mai poi le bombe si sono interrotte, ma preme anche sapere delle la trattative dirette di toto' riina con i due che ho menzionato sopra, la nascita di forza italia. nella mente del boss c'era anche un progetto politico, chiamato cosa nuova, o lega sud... per entrare in politica... e fare i suoi interessi in parlamento. come se non bastasse che nello stato c'erano i servizi deviati, tipo quelli del sisde, che anzichè fare indagini per conto dello stato le depistavano. gente chiaramente dalla coscienza sporca

C’è un punto fermo: per i fatti più gravi che hanno segnato quel periodo – le stragi del 1992 in cui sono morti Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e le loro scorte; e le tre stragi del 1993 a Firenze, Milano e Roma – sono stati condannati come esecutori e mandanti gli uomini di Cosa nostra. Ma chi ha indagato per anni sulla transizione del 1992-93 ha formulato un’ipotesi a: Cosa nostra da sola ha progettato e realizzato lestragi; e un’ipotesi b: vi sono altre forze dietro quella strategia, esistono «mandanti a volto coperto» o comunque altre entità che avevanointeressi convergenti con quelli di Cosa nostra. L’ipotesi b, inevitabilmente, preso atto dei racconti arrivati da chi havissuto quella stagione all’interno di Cosa nostra, è diventata ipotesi B: B come Berlusconi. Silvio Berlusconi, con Marcello Dell’Utri, è stato indagato nelle inchieste sui «mandanti a volto coperto» ed è di fatto tuttora indagato (malgrado la sua propaganda dica di no) a Palermo e a Firenze. Ecco dunque la storia di quegli anni, i fatti accertati, le questioni irrisolte. Raccontiamolo come il plot di un grande thriller. Senza certezze, ma con molti fatti inquietanti.
Nel febbraio 1992 uno sconosciuto magistrato della Procura di Milano, Antonio Di Pietro, avvia una inchiesta sulla corruzione politica, a cuidà il nome di Mani pulite. Dopo qualche mese, è una valanga. Per episodi di corruzione sono posti sotto inchiesta centinaia di politici, amministratori, imprenditori, i maggiori leader dei partiti, una decina di ex ministri della Repubblica, quattro ex presidenti del Consiglio. Il Parlamento è delegittimato da decine di avvisi di garanzia. L’intero sistema dei partiti è scosso. In un paio di anni il volto della politica italiana cambia completamente.


Cosa nostra che, compiuto il salto di campo, ha cominciato a collaborare con lo Stato, la Fininvest era tra questi soggetti. Aveva da lungo tempo un rapporto con Cosa nostra: dagli anni in cui Vittorio Mangano si era installato ad Arcore, a casa di Berlusconi. La Fininvest dava regolarmente dei soldi a Cosa nostra, forse per la «protezione» delle antenne televisive in Sicilia: una cifra attorno ai 200 milioni all’anno, secondo quanto racconta Cancemi. Ma tra il 1990 e il 1991, quando Cosa nostra decide di «cambiare pelle», Riina ordina a Cancemi di comunicare a Mangano che deve farsi da parte: di Berlusconi vuole occuparsi personalmente. Cancemi esegue: «Incontrando a Vittorio Mangano ci dissi: (...) Vittorio, senti qua, tu mi devi fare una cortesia, senza che mi fai nessuna domanda, mi devi fare una cortesia: tu questi persone, Berlusconi, Dell’Utri, li devi lasciare stare, che Salvatore Riina se l’ha messo nelle mani lui, perchémi disse che è un bene per tutta Cosa nostra, quindi non mi fare altre domande, non mi dire niente

la Fininvest era interessata a fare affari nel centro storico di Palermo. Racconta Cancemi: «Riina mi ha mandato a chiamare e mi disse che c’era la Fininvest, appunto di Berlusconi, Dell’Utri, che era interessata a comprare tutta la zona vecchia di Palermo. Ioc’ho detto: Va bene». Dagli affari è facile passare alla politica: «Quindi, io vi posso dire queste cose che io ho vissuto direttamente; vi posso dire che il Riina Salvatore a me mi diceva che lui si incontrava, si... con queste persone. Questo, diciamo, quello che... quello che ho capito io e quello che ho vissuto io direttamente, che Riina, diciamo, aveva queste persone nelle mani (...).Lui parlava sempre di queste cose. ’Nfino un qualche quindici giorni prima di... che l’arrestassero. (...) L’obiettivi erano di fare, appunto, modificare delle leggi e di fare cambiare questa legge sui pentiti (...) C’erano altre cose pure di... il 41 bis. Insomma, si parlava di tutte queste cose, diciamo, che lui stava portando avanti. (...) Quando si andava nell’argomento di cambiare queste cose, queste regole, specialmente sui pentiti, sul 41 bis e tutte queste cose, lui tirava in mezzo queste persone, diceva: Noi queste persone li dobbiamo garantire, queste persone ci dobbiamo stare vicino, che questi sono quelli che a noi ci devono portare del bene».

Dell’Utri, intanto, sta già pensando alla nascita di un nuovo partito. Lo racconta Ezio Cartotto, politico democristiano che a metà degli anni Ottanta teneva corsi di formazione per i manager di Publitalia, l’azienda che raccoglieva pubblicità per le reti Fininvest: «Nel maggio-giugno 1992 sono stato contattato da Marcello Dell’Utri perché lo stesso voleva coinvolgermi in un progetto da lui caldeggiato. In particolare Dell’Utri sosteneva la necessità che, di fronte al crollo degli ordinari referenti politici del gruppo Fininvest, il gruppo stesso entrasse in politica per evitare che una affermazione delle sinistre potesse portare prima a un ostracismo e poi a gravi difficoltà per il gruppo Berlusconi». Forza Italia uscirà allo scoperto solo nel 1994, ma Dell’Utri era al lavoro, sotterraneamente, già dalla primavera 1992, per vincere prima di tutto l’opposizione al progetto-partito interna alla Fininvest (tra gli oppositori, Maurizio Costanzo).

CAPITE UN PO'? LEGGETE IL TESTO INTEGRALE GIU'... IO QUESTO QUI' L'HO INTEGRATO CON MIE OPINIONI, MA LEGGENDO TUTTO CI SI FA UNA MIGLIORE IDEA. DI QUANTO E' SUCCESSO IN ITALIA NEGLI ULTIMI 20 ANNI



http://www.lavalledelleco.net/t1520-il-legame-tra-berlusconi-e-le-stragi-di-falcone-e-borsellino







 


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