Alberto
Mieli ha un ricordo che gli è molto caro, l’incontro con Giovanni Paolo
II: «Ascoltò la mia storia con attenzione e poi mi chiese: ‘Figliolo,
come si riesce a sopravvivere a un inferno come quello che hai
vissuto?’. E io: ‘Santità, a questa domanda non so risponderle’. Lui si
commosse e si mise a piangere, io lo feci un attimo dopo». A gennaio
uscirà da Marsilio il libro di memorie di Alberto Mieli, «Eravamo ebrei.
Questa era la nostra ultima colpa», scritto insieme con la nipote Ester
Mieli. Alberto è contento ma la memoria torna a quell’uomo, al preside
senza nome: «Mi commuovo ancora perché penso che non tutti gli uomini
sono uguali. Per fortuna».
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