Signor presidente del Consiglio che non c’è, caro Monti. L’Italia dei
Valori non vota la fiducia perché siamo contrari a questo provvedimento
sia nel merito che nel metodo. Tutto mi si sarei aspettato tranne che
di parlare anche con lei a una sedia vuota come facevo quando contestavo
Berlusconi, un presidente del Consiglio che metteva la fiducia e se ne
fregava andandosene lasciando i banchi sostanzialmente vuoti. La
situazione ora è analoga. Con tutto il rispetto per il Sottosegretario
D’Andrea, stiamo parlando della fiducia che il governo chiede alla
Camera.
Quello di oggi non è stato un voto di fiducia però: è stato come dire
“se non volete andare tutti a casa votate la fiducia, o abbozzate e
mangiatevi questa minestra”.
Questo Parlamento non ha la fiducia del governo e quindi questo
invoca il voto di fiducia per coprire la propria incapacità di
legiferare. Il governo non c’è, stanno tutti a mangiarsi i cornetti,
quello che si decide lo si decide fuori. I parlamentari sono soldatini
che devono alzare la mano senza neanche sapere quello che votano. Molti
di quelli che ora stanno in maggioranza erano all’opposizione l’anno
scorso e votarono contro il milleproroghe ritenendolo una minaccia alla
democrazia: ora lo votano e basta.
Qui non si tratta di fiducia al governo, ma di un Paese che non ha
fiducia nè nel Parlamento nè nel Governo. Il governo Monti non sta
affrontando il paese reale ma semplicemente ambisce alla quadratura dei
conti nell’interesse di una piccola casta di banche, finanza e
imprenditori.