lunedì 26 settembre 2011
UN FAVORE ALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA DA PARTE DEL MINISTRO BRUNETTA. SE NON E' ASSOCIAZIONE MAFIOSA QUESTA
Brunetta: "Basta certificati
anche quelli antimafia"
Il ministro della Pubblica amministrazione anticipa uno dei contenuti del dl sviluppo: "Una delle vitamine per la crescita è la semplificazione". Insorge l'opposizione. L'Idv: "Certo, con questi ministri...". Stop anche da Maroni: "Strumento indispensabile". La replica: "Non scompare il certificato, ma l'obbligo di presentazione"
Il ministro Brunetta
ROMA - "Una delle vitamine per la crescita è la semplificazione. Perché famiglie e imprese devono fornire certificati alla pubblica amministrazione che li ha già in casa? Basta certificato antimafia, basta Durc (documento unico di regolarità contributiva, ndr). Basta pacchi di certificati per partecipare ai concorsi. Ci sono tante riforme che non costa niente attuare ma che producono crescita". Il ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta anticipa una delle misure che saranno contenute nel decreto Sviluppo, ma tocca un tasto delicato: il certificato antimafia è una forma di controllo decisiva per lo sviluppo economico e per la lotta alla criminalità.
A margine della presentazione del nuovo logo della PA, il ministro ha detto che i certificati "inutili" dovrebbero essere eliminati completamente e sostituiti con autocertificazioni, mentre le certificazioni rilasciate dalla PA resteranno valide solo nei rapporti tra privati. Immediata la reazione delle opposizioni, cui il ministro ha replicato dicendo che non verrà abolito il certificato antimafia, ma l'obbligo di presentazione.
Le reazioni. Il vicepresidente dei deputati Pd, Michele Ventura, è il primo a reagire sdegnato: "Nel sacro fuoco della semplificazione amministrativa che, fin qui, ha soltanto complicato la vita a tutti, il ministro Brunetta vuole bruciare la certificazione antimafia per le imprese. Ecco le idee dell'esecutivo Berlusconi per la crescita:
meno legalità per tutti". "Sono in attesa di capire cosa intenda veramennte Brunetta. Di certo non potrà essere accettata una misura che rende più fragile il sistema di controllo dello Stato", ha commentato Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd.
"E' evidente che il ministro Brunetta abbia voluto lanciare una provocazione", ironizza il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione parlamentare antimafia, Luigi Li Gotti. "Proponendo l'abolizione della certificazione antimafia, Brunetta ha voluto dirci: se un indagato per mafia (Romano ndr) può fare il ministro, con la benedizione del ministro dell'Interno, perché mai le imprese dovrebbero farsi rilasciare dagli uffici periferici del ministero dell'Interno la certificazione antimafia?". "Brunetta ha ragione - aggiunge - la mafia (prima con Cosentino ora con Romano) è, evidentemente, una componente della maggioranza e del governo. Brunetta, quindi, ha il merito di non essere ipocrita". Il presidente dei deputati Idv Massimo Donadi rincara: "Una proposta assurda e pericolosa che lascia senza parole. Questo governo è sempre più sorprendente, in senso negativo naturalmente: è capace di penalizzare i lavoratori e fare favori alla mafia".
Scettico il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso: "Il ministro Brunetta è sempre molto originale - ha detto - stop ai certificati antimafia? Faccia una proposta di legge, la valuteremo...". "E' stato da poco approvato il Codice antimafia - ha aggiunto - che tra l'altro disciplina in modo molto rigoroso tutta la certificazione antimafia. Se il ministro aveva qualche osservazione da fare poteva farla in sede di Consiglio dei ministri". Al momento, comunque, "è inutile fare polemiche sterili - conclude - e non è mia abitudine prendere posizione su cose campate in aria".
Sulla stessa lunghezza d'onda Antonio Ingroia, procuratore aggiunto a Palermo: "Concordo sulla necessità di semplificare la burocrazia, ma senza intaccare i controlli preventivi antimafia, perché il rischio di indebolire gli apparati di prevenzione dalle infiltrazioni mafiose c'è e credo che questi strumenti non dovrebbero essere toccati".
La replica del ministro. Alle critiche, in particolare a quelle del Pd, Brunetta replica dicendo che non "scomparirà" il certificato antimafia ma solo l'obbligo della sua presentazione. "Preso dal sacro fuoco della banalità politica, il Partito democratico non ha perso un solo minuto a riflettere su questa importante proposta di semplificazione, preferendo chiosare il tutto con l'abusato slogan 'Meno legalità per tutti'. Che tristezza. I conservatori della sinistra - si legge in una nota - non riescono a capire che accadrà esattamente il contrario, in quanto la certezza dei dati non diminuirà ma verrà semmai rafforzata: invece di chiedere al singolo imprenditore di fare il fattorino tra le amministrazioni, saranno infatti queste ultime a procurarsi direttamente presso gli uffici competenti la documentazione richiesta". "Tant'è vero - prosegue la nota - che le amministrazioni certificanti dovranno individuare un ufficio responsabile per tutte le attività volte a gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o l'accesso diretto alle informazioni da parte delle amministrazioni procedenti. Solo così arriverà a compimento il cammino intrapreso sin dal 1997 con le prime norme sull'autocertificazione, che potrà adesso cedere finalmente il passo alla "decertificazione". Per questo un portavoce del ministro ha definito "campate in aria" anche le critiche arrivate da imprenditori e magistratura, ricordando che "l'iniziativa di semplificazione annunciata dal ministro Brunetta serve proprio a rendere cogenti per le amministrazioni quanto già previsto in tema di certificazione antimafia dall'articolo 4, comma 13 del decreto Sviluppo (decreto legge n. 70/2011 convertito con la legge n. 106 del 12 luglio 2011) che prevede che 'le stazioni appaltanti pubbliche acquisiscono d'ufficio, anche in modalità telematica, a titolo gratuito ai sensi dell'articolo 43 comma 5 del Testo Unico sulla documentazione amministrativa la prescritta documentazione antimafia".
L'altolà di Maroni. Evidentemente tra chi ha frainteso e male interpretato la proposta del responsabile della Funzione pubblica c'è però anche il Viminale. Con una nota il ministro dell'Interno Roberto Maroni ricorda infatti al collega che "la certificazione antimafia non può essere modificata perché è uno strumento indispensabile per combattere la criminalità organizzata e, in particolare per contrastare le infiltrazioni malavitose negli appalti pubblici".
Stato in vendita. Brunetta ha parlato anche di privatizzazioni: "Vendere, vendere, vendere tutto il capitale morto che purtroppo ancora esiste nel nostro Paese, dagli asset pubblici, mobiliari e immobiliari, case, caserme. Vendere tutto quello che non serve e non è strategico. E investire in comunicazione e semplificazione. Vendiamo il patrimonio pubblico non produttore di ricchezza, pensiamo alle public utilities: luce, acqua, gas, trasporti, spazzatura, tutte quelle società che sono al 99% di proprietà degli enti locali e che spesso sono inefficienti".
(26 settembre 2011) © Riproduzione riservata
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Sono presenti 115 commenti
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il signor ministro sta certamente dimenticando che il freno ad attività illecite che possono esser compiute all'interno di un appalto da parte di imprese "non pulite" risiede proprio nell'obbligo di presentazione del certificato antimafia e del DURC; se si facesse un p&ogr...
Inviato da alescaram il 26 settembre 2011 alle 16:03
Visto che lavorano solo figli e amici dei mafio-potenti, vorrei sapere dove potrei andare per ottenere un certificato di mafiosità... ci vogliono delle conoscenze per ottenerlo? ...o basta fare qualche reato grave?
Inviato da vanny01 il 26 settembre 2011 alle 16:02
Dopo tutta la strfottenza dimostrata i questi ulktimi anni da costui verso tutti quelli che la pensano diversamente,offendendo e dileggiando chi gli capitava a tiro(vedasi i precari),non è che forse con questa uscita a favore della mafia non cerchi di accasarsi,preso atto che alcuni suoi coll...
Inviato da jezzin37 il 26 settembre 2011 alle 16:02
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26 Settembre 2011
Mobilitiamoci contro il nuovo bavaglio per il web
Come se non bastasse l'idea di un nuovo disegno di legge per vietare le intercettazioni e garantire cosi ai delinquenti l'impunita', pur di salvare il presidente del Consiglio, il governo ci ha infilato dentro anche una norma per ammazzare la Rete che grida vendetta in tutto il mondo.
Una volta approvata la legge bavaglio, infatti, i gestori dei siti e dei blog saranno obbligati a rettificare qualsiasi dichiarazione, qualsiasi commento, qualsiasi affermazione se qualunque soggetto che si ritiene leso lo chieda. Non c'e' bisogno di provare che l'affermazione di cui si chiede la rettifica e' calunniosa o lesiva di qualcosa. Non c'e' nemmeno bisogno di rivolgersi a un magistrato, figurarsi! Basta inviare una mail e, se la rettifica non arriva immediatamente, piovono multe da migliaia di euro. In questi anni Berlusconi ha scoperto che non gli bastano i Minzolini e i Feltri. Puo' controllare tutte le televisioni e condizionare i giornali, come e' riuscito a fare sino a pochi mesi fa, fino a far rimuovere i direttori che non lo osannavano abbastanza. Ma se non controlla la Rete e' fatica sprecata. Le verita' che vorrebbe nascondere saltano fuori lo stesso, le notizie che vorrebbe far passare sotto silenzio arrivano ovunque e, se riesce a chiudere una trasmissione, quella viene trasmessa sul web e raduna ancora più telespettatori che in tv. Grazie al web ha perso tre referendum che aveva cercato di oscurare in tutti i modi. Inoltre grazie ad internet sono state raccolte, in un mese, oltre 500 mila firme per eliminare il porcellum, nonostante il silenzio delle tv. Berlusconi ha deciso di vendicarsi della Rete. Non potendola controllare, cerca di spengerla. La legge preparata dal suo governo di zelanti servitori non ha uguali nel mondo. E' un insulto alla liberta' e alla democrazia, e' una misura fascista. La Rete si mobiliterà per impedire il suo oscuramento. Si mobilitera' ovunque anche l'Italia dei Valori e io spero che lo facciano tutte le forze democratiche di questo Paese. Bisogna che tutti stiano in guardia. Berlusconi e' arrivato al capolinea, ma i suoi ultimi mesi saranno i peggiori e i piu' pericolosi. E' già successo una volta, nel 1944-45.
Una volta approvata la legge bavaglio, infatti, i gestori dei siti e dei blog saranno obbligati a rettificare qualsiasi dichiarazione, qualsiasi commento, qualsiasi affermazione se qualunque soggetto che si ritiene leso lo chieda. Non c'e' bisogno di provare che l'affermazione di cui si chiede la rettifica e' calunniosa o lesiva di qualcosa. Non c'e' nemmeno bisogno di rivolgersi a un magistrato, figurarsi! Basta inviare una mail e, se la rettifica non arriva immediatamente, piovono multe da migliaia di euro. In questi anni Berlusconi ha scoperto che non gli bastano i Minzolini e i Feltri. Puo' controllare tutte le televisioni e condizionare i giornali, come e' riuscito a fare sino a pochi mesi fa, fino a far rimuovere i direttori che non lo osannavano abbastanza. Ma se non controlla la Rete e' fatica sprecata. Le verita' che vorrebbe nascondere saltano fuori lo stesso, le notizie che vorrebbe far passare sotto silenzio arrivano ovunque e, se riesce a chiudere una trasmissione, quella viene trasmessa sul web e raduna ancora più telespettatori che in tv. Grazie al web ha perso tre referendum che aveva cercato di oscurare in tutti i modi. Inoltre grazie ad internet sono state raccolte, in un mese, oltre 500 mila firme per eliminare il porcellum, nonostante il silenzio delle tv. Berlusconi ha deciso di vendicarsi della Rete. Non potendola controllare, cerca di spengerla. La legge preparata dal suo governo di zelanti servitori non ha uguali nel mondo. E' un insulto alla liberta' e alla democrazia, e' una misura fascista. La Rete si mobiliterà per impedire il suo oscuramento. Si mobilitera' ovunque anche l'Italia dei Valori e io spero che lo facciano tutte le forze democratiche di questo Paese. Bisogna che tutti stiano in guardia. Berlusconi e' arrivato al capolinea, ma i suoi ultimi mesi saranno i peggiori e i piu' pericolosi. E' già successo una volta, nel 1944-45.
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Commenti
Il verbum, se usato a sproposito, infamma gli animi, li convoglia verso il problema sbagliato e il tutto peggiora.
Historia magistra vitae, purtroppo nessuno lo vede.
E siamo sempre allo stesso punto: i pochi che opprimono e i molti che sono oppressi.
Il gregge ha un grosso problema: finisce sempre al macello.
Postato da: Patrizia B | 26.09.11 08:55
.......................................
E´questo in realta´il pensiero dell´italiano medio, la soluzione viene dall´alto "dagli esperti" e ci si ritrova ad un governo assoluto e tutte le lotte sono cancellate in brevissimo tempo.
Ma quando mai finiremo di credere ai miracoli e incominceremo a capire che la vera slvezza viene da noi, che non c´e´altra salvezza che quella che NOI siamo in grado di procurarci?
Postato da: Patrizia B | 26.09.11 09:03
***************************************
Non ricordo di aver mai letto qualcosa di piu' vero e FONDAMENTALE!
Animali da soma e bestie ammaestrate da circo,altro che popolo !
Postato da: catone | 26.09.11 08:54
***********************************
Lui lo dice in maniera assolutamente inaccettabile.
Ma se avesse ragione NELLA SOSTANZA?
UNICA "giustificazione": il vaticano.
Quell' autentico covo di crotali muti e di taipan dell' interno, associazione di sessuofobi (per cui certamente psicopatici) si e' sempre piu' innalzato al ruolo di coscienza degli italiani e di guida dei loro sforzi; in tal modo ha IMPEDITO agli italiani di sviluppare la LORO coscienza (= moralita', tanto c' e' il confessore) e la loro stessa intelligenza.
Gli italiani si sono assuefatti a cio', e non riescono piu' neppure a riconoscere il fenomeno.
C' e' speranza?
Finche' c' e' vita, si.
Ma la soluzione arrivera', soltanto DOPO che gli italiani si saranno ripresi la loro coscenza e la loro intelligenza.
Strappandole al vaticano.
Magari assieme alle ENORMI ricchezze, dal vaticano INDEBITAMENTE accumulate per secoli, secoli e secoli ...
Mi sa che tra un po' dovro' cercarmi un' altra e-mail, per continuare a scrivere nel "blog" ...
Postato da: Niro | 26.09.11 07:32
*********************************
Con quella parola "troppo" mi hai impedito, di contestare la tua affermazione.
Notoriamente il troppo "stroppia" ...
Questo pero' non mi impedisce di pensare, che esiste un' ordine universale, un' armonia ... che quello di essere dei "King Kong", "homo homini lupus", NON sia il MIGLIOR modo per vivere.
In caso contrario, mi sarei gia' iscritto al PDL, e con il preciso e NON dichiarato scopo, di detronizzare Silvio I°!
Noticina da naturalista ecologo-etologo (sono sempre stati la mia passione): la PREDAZIONE rientra nell' armonia universale, se avviene nell' ambito delle leggi naturali ...
Non e' facile capire, quando la predazione sia in linea con le leggi naturali e quando no? Non e' colpa mia, ma neppure della predazione in quanto tale ...
Postato da: Niro | 26.09.11 06:14
*********************************
Infatti io non credo piu' ai moralizzatori, Di Pietro compreso.
E non perche' ritenga Di Pietro un vero "malintenzionato" (anche se a volte il luccichio degli euro ottunde la sua "vista", come quello dei dollari fa con quella di PdP ...).
Ritengo semplicemente che Di Pietro stia percorrendo la strada sbagliata, cioe' quella della moralizzazione tramite "moralizzatori" ...
L' unica vera moralizzazione (e tu me lo confermi) e' quella, che sorge nel cuore di ciascun individuo.
Io, in piu', credo soltanto (da evoluzionista quale sono) che una struttura politica abbia tanto piu' effetti di moralizzazione dei cittadini, quanto piu' suddivide equamente il potere tra di loro ...
Ergo: democrazia (vera) = moralita', anche se soltanto dopo un certo periodo di esperienza ...
Postato da: Carlo Mascarino | 26.09.11 00:15
********************************************
L' anno scorso ci siamo scambiati segni di amicizia e rispetto.
Da parte mia era soprattutto rispetto per la sua/tua (almeno apparente) onesta' intellettuale; e l' onesta' intellettuale e' la PRIMA dote, che debbono avere le persone, se vogliono sperare di migliorare la vita propria e degli altri.
Ebbene: a volte la mancanza di risposta non e' altro, se non uno dei frutti di tale rispetto per l' onesta' intellettuale DELL' ALTRO.
Mettiamo che vi chiedano di partecipare ad una equipe che deve progettare un'opera da realizzare non in italia(lì si sa già chi lo farebbe,o almeno inizia poi la fine...).
Mettiamo che vi dicano che ai lavori partecipa un'impresa italiana.
Voi da italiani che direste ?
Si accetto ?
Io direi no,non mi interessa grazie.
E vi cheideranno perchè,e voi che rispondereste ?
Io direi che non mi fido degli italiani,magari ci rubano attorno e poi le colpe se le prendono altri.
Ma quelli vi diranno:guardi che quell'impresa chiude e manda per strada un paio di cento operai.
Voi che rispondete ?
Io risponderei che sono affari loro,di angeletti e compagnia.Auguri,ne hanno bisogno,ma meglio non mischiarsi no ?!
Diranno:ma tu sei antiitaliano !
No,solo prudente !
________________
Spiegami come ti difendi dalla burocrazia, dallla mafia e dai truffatori alla Tanzi eo dalla speculazione finanziaria.
Postato da: Matteo | 26.09.11 13:09
*********
Mi riferivo agli esseri viventi presi singolarmente e non quando formano delle società come la nostra, infatti, ho scritto che “loro, sotto questo punto di vista, sono più progrediti di noi”. Siamo noi a complicarci la vita e anche agli altri. Bisogna pure riflettere sul concetto caro Matteo, perché, per difendersi si può anche, se vi fossero, specifico fossero, leggi adeguate e istituzioni pronte a farlo. Ma come vedi, vogliono mettere il bavaglio alle intercettazioni e anche su internet, quindi si tratta di un’anomalia all’interno del sistema nostro sociale, che non ha nulla a che vedere con l’ordine naturale. Anche Dio odia gli idioti.
Postato da: Indignata indignatissima | 26.09.11 00:07
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Se lasciamo la frase con i "puntini", che vi ho introdotto, e a "l' UNICO" aggiungiamo "tra quelli che oggi sono in Parlamento", sottoscrivo immediatamente.
Basta andare su altri lidi.....,se poi sostto sotto,tutti sono,come credo io,daccordo,allora peggio per i FESSI...che siete voi
Mi sembrano calunnie a carico di Berlusconi, e di certo lo sono.
On. Di Pietro, Lei sta parlando del LEADER della CASA delle LIBERTA', mica quisquiglie. O crede che le libertà di cui il nostro stimato Leader è garante siano altre???
In malafede pensate che faccia leggi ad personam, tolga in falso in bilancio, accorci processi o li allunga .... no, certamente no. Lui è generoso, al contrario di altri politici, i suoi collaboratori lo sanno e molti di loro ne sono beneficiari. Il suo valore è tanto indiscusso che anche eletti di sinistra ne hanno subito l'attrazione. Lui ama i giovani e li sistema, per ora son donne, ma in seguuito chissa, cosa che non fa la sinistra.
Aiuta le famiglie, vedi Tarantini, Fede e Mora.
Per non dire del coraggio che ha nel lottare contro le mafie, tanto da controllarle da vicino a suo rischio e pericolo.
Non si fa Di Pietro.
- Levámmoce 'sta maschera, dicimmo 'a veritá -
(...) Emma Marcegaglia ha sfiduciato il governo Berlusconi. Vorremmo ricordare che quelli preoccupati per la stagnazione e per l’entità del debito pubblico, a cui forse oggi strizza l’occhio, nel volgere di un decennio, hanno svenduto un pezzo così considerevole d’Italia da intaccare il suo Pil per un buon 35%. Purtroppo il governo che verrà nasce da un contesto nazionale degradato e si inserisce in una realtà globale per niente incoraggiante. (...)
http://culex.ilcannocchiale.it/2011/09/25/levámmoce_sta_maschera_dicimmo.html
dal sito: http://bsaett.altervista.org/internet-e-web/raccomandazione-europea-per-la-liberta-in-rete.html si legge:
Il 27 marzo 2009 il Parlamento Europeo ha approvato una raccomandazione molto importante per la libertà della rete.
Ora penso che di nel 2011 altri passi so stati fatti e non capisco come può la Tepubblica Italiana fare leggi opposte.
Se dovesse succedere l'opposizione non sarebbe senza colpe.
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Spiegami come ti difendi dalla burocrazia, dallla mafia e dai truffatori alla Tanzi eo dalla speculazione finanziaria.
Nel blog gli stronzi/e riaffiorano sempre e comunque.
Postato da: Patrizia B | 26.09.11 08:55
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Anche lì la valutazione è soggettiva. Se andiamo a guardare famiglia per famiglia, casa per casa e gradatamente salendo verso livelli superiori, poi vediamo che non è affatto riservata a una minoranza.
Se per oppressione s’intende tutta la gamma che va dalle prepotenze, condizionamenti, imposizioni sino all’aggressione vera e propria, se ne avrebbe da sbizzarrirsi, giacché è insito nell’uomo. L’oppressione si può contrapporre, ma non escluderla. Tutti gli esseri viventi hanno dei mezzi per difendersi o strategie per ostacolare affinché non sia costantemente bersaglio degli altri, perché è previsto in natura.
Nel nostro ambiente, per tale motivo esistono le leggi, per agevolare la convivenza. Se tutti sapessimo come comportarci, non esisterebbe alcun ordinamento. Su certi aspetti si può dire che alcune specie animali, socialmente parlando, sono più progredite di noi, vedi le api, formiche, termiti e una quantità d’atri esseri. Noi abbiamo il brutto vizio di complicare le cose a noi e anche agli altri.