-garantire unitarietà del percorso scolastico, almeno fino ai 18 anni in un percorso imperniato sulle discipline comuni;
-Parità dei percorsi;
-continuità spaziale e temporale;
-sopprimere la ripetizione dell'anno che è inefficace;
- evitare scelte precoci
-allocare i finanziamenti in funzione dei bisogni degli alunni e investire a livello di scuola di infanzia
Bisogna dare oltretutto spazio alle scuole professionali, per dare modo a chi non vuole studiare di imparare un mestiere, con una forte governance nazionale del sistema educativo. ci vuole oltretutto una programmazione dell'offerta formativa e la formazione di istituti polivalenti, istituti con piu' indirizzi basati su programmazione, di ambito territoriale su rete scolastica, come ho detto prima, diminuire le classi pollaio, con un massimo di 25 alunni, aumentare le ore di laboratorio, attrezzare gli istituti con piu' computers ed altre attrezzature didattiche, dare una nuova professionalità ai docenti, che con il blocco dei contratti si è andata eliminando, un profilo unitario dei docenti che preveda percorsi fortemente differenziati. poi serve modularità nelle organizzazioni delle ore di lezione, organizzazione dei percorsi di studio, poi ristrutturare gli istituti, sopratutto per il rischio sismico... con un piano straordinario di interventi, piu' finanziamenti alle scuole pubbliche e meno a quelle private. bisogna eliminare gli orientamenti della gelmini che miravano soltanto a tutelare la scuola pubblica, poi bisogna dare piu' fondi, per le ore eccedenti, per le supplenze, l'indennità di funzione e di reggenze. poi bisogna dare un tetto al dimensionamento delle scuole, perche' si prevede che dall'anno prossimo ogni scuola sarà sopra i mille studenti. abbiamo il rischio che un preside si occupi di piu' scuole come per esempio istituzioni dei due cicli, che hanno meno di 600 alunni affidate ad altri dirigenti scolastici. cercare di dare centralità di nuovo al personale ata, non ricorrendo piu' ad imprese di pulizia esterna... ma per fare una cosa del genere occorrerebbe sopratutto disporre delle risorse della legge 440/97, oggi ridotte al lumicino ..... ... qui' si rischia, andando su questa strada, la fine del diritto allo studio, con il conseguente disimpegno dello stato, e una disparità incolmabile tra scuole pubbliche e private... a tutto questo occorre porre rimedio, riformando la scuola dalla testa ai piedi...
Caputo Luca