Noi vogliamo persone vere al governo, persone che pensano al bene degli italiani, persone che non si attaccano alla poltrona per farsi gli affari propri, e per sfuggire alla giustizia, non vogliamo piduisti, uno che si fa la coalizione di governo, e la maggioranza parlamentare con persone condannate e sotto processo della magistratura, una persona seria, non uno che è noto alle cronache mondiali per i suoi festini con ragazze minorenni, vogliamo un presidente del consiglio che non sia uno che stava sotto licio gelli...UNA PERSONA SERIA, percio' berlusconi dimettiti
Ormai persino i fedelissimi del presidente del Consiglio gli dicono che è arrivata l'ora di andarsene. Si dice però che lui abbia chiesto di rimandare la decisione perché prima vuole parlare con tutti i dissidenti per “convincerli” a votare ancora a favore di un governo cadavere. A buon intenditor poche parole. Quando il presidente del consiglio dice “convincere” si legge “comprare”. Vuol dire che nelle prossime ore assisteremo di nuovo all'indecoroso spettacolo di un Parlamento ridotto a suk, dove le quotazioni dei voti comprati saliranno di ora in ora e quelle della nostra economia scenderanno con velocità direttamente proporzionale. Non so come andrà a finire e se stavolta qualcuno dei deputati della maggioranza avrà la dignità e il buon senso di mettere la parola fine a questa agonia. Non so se dovremo ancora sopportare la vergogna di un presidente del Consiglio che mentre il Paese soffre ripete che non c'è nessuna crisi e che gli italiani vanno tutte le sere al ristorante! Non so dovremo ancora vergognarci di leggere titoli come quello del Financial Times che, rivolto a Berlusconi, lo supplica: “In nome di Dio e dell’Italia, vattene”. Però so che non si può più accettare che le crisi, invece che politicamente e nell'aula del Parlamento, si affrontino col portafoglio in mano nei corridoi di Montecitorio.
TRAVAGLINI REPLICA ALLE FANTASIE POST-ELETTORALI DI CRISTIANO DI PIETRO E DELL'IDV
MONTENERO DI BISACCIA, 29 OTTOBRE 2011 - Il Sindaco Nicola Travaglini replica alle dichiarazioni di Cristiano Di Pietro e del Circolo montenerese dell'Italia dei Valori diffuse negli ultimi giorni dalla stampa locale.
"Ho letto per l'ennesima volta, tra il divertito e lo sconcertato - afferma Travaglini - il disco rotto delle esternazioni inviate agli organi di stampa da Cristiano Di Pietro e, precedentemente, dai membri del locale Circolo IdV. Secondo una prassi ormai nota e consolidata, gli aderenti all'Italia dei Valori cercano di mistificare la realtà a proprio piacimento con il malcelato fine di cavalcare l'onda di un malessere diffuso per un tornaconto prettamente politico-elettoralistico. Nell'ultima "lettera di Cristiano Di Pietro alla stampa locale", la prima cosa che salta agli occhi è che la sbornia causata dall'avvenuta elezione, dopo una corsa fatta in solitaria nel deserto locale della lista dipietrista, ha offuscato i riflessi. Innanzitutto Cristiano Di Pietro e l'Italia dei Valori dovrebbero riconoscere che i numeri li smentiscono inesorabilmente; un'analisi lucida dei dati evidenzia chiaramente, infatti, l'andamento del numero dei voti ottenuti dall'Idv nelle consultazioni elettorali degli ultimi anni. Alle Europee del 2009 l'Italia dei Valori ottenne un risultato complessivo di 1.678 preferenze con soli 863 voti assegnati ad Antonio Di Pietro; alle Comunali del 2010 la lista civica appoggiata dall'Idv ottenne 1.832 voti a fronte dei 2.192 della lista vincente, guidata dal sottoscritto; alle Provinciali di quest'anno la candidata dell'Idv prese 1.001 preferenze; alle ultime Regionali, l'IdV, ha riportato 1.275 preferenze, con soli 997 voti per il candidato Cristiano Di Pietro. Alla luce di questi numeri, appare palese una verità: più che una crescita, l'IdV di Montenero ha registrato un calo esponenziale. Tutto ciò nonostante lo spiegamento di forze economico-politiche senza precedenti e la faccia di Antonio Di Pietro presente sui manifesti elettorali. Cristiano Di Pietro, infatti, si crogiola del suo risultato montenerese e molisano, pur sapendo che la gente ha votato il suo cognome e non il suo nome; è troppo facile fare campagna elettorale con il padre, leader di un partito che porta il suo cognome, presente ogni giorno e ogni sera su tutte le emittenti televisive nazionali. Bella forza!
Il centrodestra a Montenero ha mantenuto sostanzialmente i suoi voti, in uno scenario internazionale, nazionale e regionale di crisi che sicuramente non ha giovato a chi, in questo momento, ha la responsabilità di amministrare la cosa pubblica con risorse esigue; Montenero, del resto, ha retto i numeri molto più di altre realtà regionali, nelle quali sono andate in "crisi" diverse amministrazioni comunali di centrodestra. Noi amministriamo da un anno e mezzo e non da 30 mesi, come ho letto ieri su qualche organo di informazione. In questo periodo abbiamo messo in cantiere numerosi proggetti di ampio respiro che saranno visibili nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Nel contempo abbiamo gestito una fase complessa dell'amministrazione pubblica, migliorando comunque i servizi alla cittadinanza e prestando una grande attenzione alle esigenze delle famiglie, dei giovani e degli anziani. Cristiano Di Pietro, se frequentasse il Comune di Montenero, vedrebbe da sé che il sottoscritto non solo è presente quotidianamente, ma che ha soprattutto il polso della situazione e conosce a fondo le singole problematiche della comunità che amministra. La stessa cosa vale per ogni membro di questa Amministrazione. Di Pietro, invece, chi l'ha visto? Sono in molti a chiedersi che fine abbia fatto negli anni in cui è stato consigliere di maggioranza in Comune e in Provincia; così come sono in molti a chiedersi come mai risulta assente da tre sedute del Consiglio comunale, o come mai non entra in Municipio a consultare le delibere inserite nel faldone dedicato ai capigruppo consiliari, ma invia puntualmente qualcuno del suo entourage. Probabilmente il "blasone" si fa sentire, perché il rampollo non si abbassa a svolgere semplici attività che lo portano al contatto diretto con le questioni quotidiane; egli invece si sente in obbligo di vergare solo comunicati stampa infarciti di bassa propaganda. Tali argomenti, come tutti hanno avuto modo di leggere, risultano vecchi di almeno un anno. Ciò vuol dire che non si hanno temi seri da affrontare. Abbiamo, infatti, ampiamente dimostrato la limpidezza delle nostre procedure in occasione della vicenda risalente a poco meno di un anno fa, in materia di trialometani, così come abbiamo dimostrato che lo scorso inverno a Montenero erano presenti su tutte le strade i sacchi del sale per far fronte alle nevicate abbondanti e al ghiaccio sulla strada. Per quanto riguarda l'argomento rifiuti, Cristiano Di Pietro dovrebbe avere la correttezza di ricordare ai cittadini che l'appalto, ancora in essere, della raccolta dei rifiuti solidi urbani è stato approvato dalla sua maggioranza e che lo stesso appalto non prevede la raccolta differenziata, almeno fino a giugno 2012: noi ci impegneremo comunque ad attivarla prima, non appena pronte le strutture necessarie. Se Di Pietro venisse in Comune, saprebbe inoltre che oltre al finanziamento della Comunità Montana che lui stesso ha citato, c'è anche un altro della Regione Molise; la realizzazione dell'isola ecologica, così come prevista, ha però bisogno dei tempi naturali di realizzazione. Se questi tempi si allungano di qualche mese, non ritengo si possano sollevare polveroni inutili. Tali argomentazioni rivelano una natura distante dalla realtà e dalla gente, tanto è vero che nel corso delle sue comparse ai consigli provinciali e comunali non ricordiamo una sola proposta concreta che abbia poi avuto riscontro nella realtà, tranne le campagne ambientaliste di principio, fatte però da persona seduta comodamente su una poltrona. Aspettiamo comunque fiduciosi che Di Pietro si metta davvero a disposizione di questa comunità, con vero spirito di servizio e non unicamente attraverso polemiche sterili, mentre siamo ora in trepidante attesa di conoscere le sue gesta che saranno, ne siamo certi, prontamente divulgate dal più comodo scranno regionale. Un'ultima annotazione sul Country-Ospital: sappiamo tutti che un argomento del genere non è di competenza del Comune, ma Di Pietro che ne sa se noi stiamo o meno vigilando su questa vicenda? In conclusione vorrei ricordare che Cristiano Di Pietro anela ad avere risposte da questa Amministrazione, dimenticando che le stesse risposte sono pronte da tempo, ma che è lo stesso Di Pietro a non volerle sentire visto che non presenzia ai Consigli comunali. Sarà colpa dello scanno comunale che probabilmente gli stava troppo stretto, o della nebbia creata dalla sua stessa demagogia?".