Politica
16/01/2012 - POLITICA & MAZZETTE
Ordine d'arresto per l'ex assessore Pdl
In manette altri tre politici lombardi
Ponzoni era in giunta con Formigoni, oggi è componente dell'ufficio di presidenza
Carcere anche per un ex sindaco
milano
La magistratura monzese ha emesso un provvedimento di arresto per l’ex assessore regionale Massimo Ponzoni ed altre quattro persone per bancarotta nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della società Pellicano.
Ponzoni, ex assessore del Pdl, consigliere regionale ora all'ufficio di presidenza della Regione, sarebbe all'estero per ragioni di lavoro. Intanto sono finiti in manette altri politici e un imprenditore: Rosario Perri, ex assessore provinciale, l'ex sindaco di Giussano Giampaolo Riva, il vicepresidente della provincia di Monza Brianza Antonino Brambilla e l'imprenditore Duzzoni.
La notizia del provvedimento nei suoi confronti raggiunge il Pirellone poche settimane dopo l’arresto per tangenti di Franco Nicoli Cristiani (Pdl), che era vicepresidente dell’assemblea e poi si è dimesso, e pochi mesi dopo l’altra indagine sempre per tangenti che ha coinvolto Filippo
Penati (Pd ora al gruppo Misto), anch’egli vicepresidente poi sostituito dalla compagna di partito Sara Valmaggi. A oggi, dunque, tre dei cinque componenti dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale eletti all’inizio della legislatura nel 2010 - gli altri sono il presidente Davide Boni (Lega) e il segretario Carlo Spreafico (Pd) - risultano coinvolti in differenti inchieste giudiziarie. Proprio la seduta di domani, tra l’altro, dovrebbe scegliere il sostituto di Nicoli Cristiani, visto che il secondo posto di vicepresidente risulta ancora vacante.
Le società in difficoltà economiche di Ponzoni avrebbero ricevuto tangenti da imprenditori per una somma che supera il milione di euro. Secondo gli inquirenti, che hanno aperto un fascicolo dalla fine del 2009, il filone di inchiesta che ha portato all'ordinanza di arresto in carcere del consigliere regionale del Pdl riguarda reati contro la pubblica amministrazione "in relazione alla capacità di Massimo Ponzoni di determinare, almeno in parte, i contenuti dei PGT di Desio e Giussano, assicurando ad imprenditori a lui vicini (referenti di importanti gruppi societari) cambi di destinazione di terreni (da agricoli a edificabili), grazie ai legami influenti e al posizionamento di propri uomini di fiducia in ruoli chiave delle varie amministrazioni (a loro volta destinatari di denaro o altri vantaggi, anche solo in termini politico elettorali)". A quanto si apprende Ponzoni è accusato di corruzione, bancarotta e di due episodi di concussione risalenti al 2009.
Ponzoni, ex assessore del Pdl, consigliere regionale ora all'ufficio di presidenza della Regione, sarebbe all'estero per ragioni di lavoro. Intanto sono finiti in manette altri politici e un imprenditore: Rosario Perri, ex assessore provinciale, l'ex sindaco di Giussano Giampaolo Riva, il vicepresidente della provincia di Monza Brianza Antonino Brambilla e l'imprenditore Duzzoni.
La notizia del provvedimento nei suoi confronti raggiunge il Pirellone poche settimane dopo l’arresto per tangenti di Franco Nicoli Cristiani (Pdl), che era vicepresidente dell’assemblea e poi si è dimesso, e pochi mesi dopo l’altra indagine sempre per tangenti che ha coinvolto Filippo
Penati (Pd ora al gruppo Misto), anch’egli vicepresidente poi sostituito dalla compagna di partito Sara Valmaggi. A oggi, dunque, tre dei cinque componenti dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale eletti all’inizio della legislatura nel 2010 - gli altri sono il presidente Davide Boni (Lega) e il segretario Carlo Spreafico (Pd) - risultano coinvolti in differenti inchieste giudiziarie. Proprio la seduta di domani, tra l’altro, dovrebbe scegliere il sostituto di Nicoli Cristiani, visto che il secondo posto di vicepresidente risulta ancora vacante.
Le società in difficoltà economiche di Ponzoni avrebbero ricevuto tangenti da imprenditori per una somma che supera il milione di euro. Secondo gli inquirenti, che hanno aperto un fascicolo dalla fine del 2009, il filone di inchiesta che ha portato all'ordinanza di arresto in carcere del consigliere regionale del Pdl riguarda reati contro la pubblica amministrazione "in relazione alla capacità di Massimo Ponzoni di determinare, almeno in parte, i contenuti dei PGT di Desio e Giussano, assicurando ad imprenditori a lui vicini (referenti di importanti gruppi societari) cambi di destinazione di terreni (da agricoli a edificabili), grazie ai legami influenti e al posizionamento di propri uomini di fiducia in ruoli chiave delle varie amministrazioni (a loro volta destinatari di denaro o altri vantaggi, anche solo in termini politico elettorali)". A quanto si apprende Ponzoni è accusato di corruzione, bancarotta e di due episodi di concussione risalenti al 2009.
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