C'è tensione diplomatica tra i governi di Teheran e di Roma dopo l'arresto in Italia di due cittadini iraniani, accusati di traffico illecito di armi dalla Procura di Milano. Il ministero degli Esteri iraniano ha così convocato l'ambasciatore italiano a Teheran Alberto Bradanini per "spiegare le ragioni" dell'arresto. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha intatnto immediatamente respinto le "insinuazioni" arrivate dall'Iran su un uso strumentale della magistratura, come spiega al microfono di Giuseppina Paterniti che lo ha intervistato a Cordoba, per il meeting dei ministri degli esteri dell'Unione europea.
Per Frattini Teheran è arrivata una reazione scomposta: "L' Italia si fonda sulle regole e sui principi dello Stato di diritto, in base ai quali la magistratura è indipendente dal potere esecutivo". "A tutti gli imputati - ha detto - verrà ovviamente garantito il pieno diritto di difesa e l'assistenza legale in tutte le fasi del processo".
Il portavoce del ministro degli Esteri iraniano Ramin Mehmanparast aveva infatti affermato che si tratta di "un nuovo gioco che mira a creare confusione e ambiguità. L'inizio di un'altra sortita propagandistica contro l'Iran".
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