giovedì 19 novembre 2015

Pippo a 360 gradi


"C'è un vecchio detto, the show must go on. Ma, in effetti, è molto difficile fare spettacolo in questi momenti": Pippo Baudo, ospite alla trasmissione radiofonica Un giorno da Pecora su Rai Radio 2, parla di questi giorni così difficili e dà la sua opinione su come dovrebbe reagire il mondo dello spettacolo. "Va bene, sì, forse bisogna continuare a farlo ma c'è un retro pensiero che ti porta all'osservazione, alla meditazione, al dolore. Quando c'è l'applauso del pubblico e si apre il sipario, uno si butta e lo fa. Lo spettacolo, in alcuni momenti, va fermato. Mi ricordo una cosa molto brutta: ero a Taormina, avevano ammazzato il magistrato Rocco Chinnici, era uno dei primi delitti di mafia, ma allora mi dissero che lo spettacolo bisognava farlo per forza. Io l'ho fatto ma prima ho parlato, sono uscito senza sigla e senza musica, ho fatto un discorso molto forte contro la mafia. Mi sono tolto un peso e dopo abbiamo fatto lo spettacolo".
La tv? "Vedo un po' di tutto, ma non c'è nulla che mi entusiasmi. Non riesco a seguire tutta la fiction perché zompetto qua e là. I reality? Li guardo fino ad un certo punto. Sky la guardo spesso, ha una velocità di scelta. I suoi telegiornali sono fatti molto bene". Ed è proprio questo il suo 'sogno': "Il telegiornale è un vecchio sogno ma mai me lo faranno fare. Andrebbe bene anche l'edizione della notte. Io sono democristiano, il Tg 1 mi andrebbe bene".
I talk show? "Sono fuori moda, ce ne sono troppi". Anche Renzi ha detto che è meglio Rambo dei talk del martedì: "E' vero, sono stato spesso da Giannini, ci sto molto bene, si conversa. Ma la trasmissione è troppo lunga. I miei Sanremo erano lunghi ma vari, lì l'argomento è sempre lo stesso. Le interviste personali che durano venti o trenta minuti sono molto lunghe, il fatto di riempire una serata con un talk show non è più di moda".
E, a proposito di Festival, Renzi potrebbe condurlo? "Sì, lo farebbe benissimo". Lui lo rifarebbe? "No, basta, l'ho fatto per tredici volte. Sarà un record difficilmente battibile. Conti è ancora al secondo. Chi vorrei come sua partner? Due belle donne. Il conduttore dell'edizione 2017? Sono amico di Carlo, lo sceglierei di nuovo. Io sono disincantato nei confronti del Festival, lo guardo ma non ce la farei a rifarlo dal punto di vista nevrotico. Io mi occupavo della scelta delle canzoni, dell'organizzazione dello spettacolo, della scelta degli ospiti... facevo quasi tutto".
"Dovendo rientrare, preferisco tornare in Rai - prosegue - Ho avuto problemi con Mediaset, ci litigai. Litigai con Berlusconi, il proprietario. Ero stato nominato direttore artistico di Mediaset, c'avevo creduto come un fesso. Erano cinque miliardi all'anno, la cifra era enorme. Ma ad un certo momento, dove sei mesi, ho capito che la nomina era non eseguibile: Costanzo, Antonio Ricci ed altri mi attaccavano, non gradivano questa mia veste".

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